Montevetrano 2000
Le mie note:
Quando vado in cantina e decido di prendere bottiglie come questa la mia mente non può che iniziare a vagare e ricercare tra i meandri della memoria quello che combinavo a quei tempi, quelli in cui questo nettare è stato concepito e finalizzato e io avevo poco meno di 13 anni, circa 22 anni fa.
L’adolescenza era al suo picco critico e mentre lottavo con i miei genitori per ritardare di mezz’ora la ritirata serale del sabato sera (ora è inconcepibile probabilmente, rendendomi un matusa incredibile), gente del calibro di Silvia Imparato e Riccardo Cotarella aveva quasi la decima conferma annuale che il cabernet sauvignon e l’aglianico, con la giusta spinta del merlot, possono fare insieme grandi cose. Il Montevetrano è una di quelle bandiere nazionali che hanno segnato un’epoca nel mondo vitivinicolo e che continuano ad affermarsi a livelli straordinari su qualsiasi palcoscenico.
Godere così tanto con bottiglie di questa età, oltre ad emozionarmi, mi affascina. E’ incredibile come una bottiglia di vino possa avere la capacità di attraversare il tempo, proprio come noi attraversiamo il nostro, evolvendo, trasformandosi, adattandosi all’età che avanza, garantendo sempre le giuste emozioni per lasciare tracce indelebili nella memoria.
Si veste di un’eleganza unica, esplode al naso in tutta la sua complessità e impressiona al gusto con grande forza e perfetto equilibrio, giusta espressione della terra che gli dà i natali, una terra iconica, imperiosa, colorata e complessa, e dell’azienda che l’ha pensato e realizzato, solida, attenta e lungimirante.
Mi sembra superfluo parlare di longevità, o forse dovrei dire eternità? Un mio amico ha ancora una 2005 in cantina, non vedo l’ora di scoprire cosa ci attende!
Degustazione:
Rosso rubino con riflessi granati, impenetrabile e di grande consistenza.
All’olfatto è imponente, ampio, di enorme intensità. Il frutto sovramaturo si esalta su note marmellatose, ma non stucchevoli. Alla roteazione del calice esplodono i terziari che nel tempo non hanno perso la loro eleganza, con percezioni ben distinguibili di cacao amaro, tabacco toscano, caffè e una sfumatura vagamente vanigliata. Impressionante, in relazione alle primavere sul groppone, la chiusa speziata con sentori di carrubo e cannella.
Al palato è straordinariamente caldo e morbido, il tannino è ancora presente, sebbene agli sgoccioli della carriera, ma garantisce una beva ben equilibrata e armonica. Intensità e persistenza sono di un altro pianeta. E’ impressionante come al gusto, così come al naso, non presenti alcuna sbavatura, se non i normali segni di un’età incancellabile ma sicuramente sostenuta nel migliore dei modi.
Denominazione | Colli di Salerno Rosso IGT |
Tipologia | Rosso fermo |
Annata | 2000 |
Vitigno | 60% Cabernet Sauvignon, 30% Aglianico, 10% Merlot |
Zona di produzione | Le viti sono allevate in parte con Cordone Speronato, in parte Guyot. Il terreno argilloso è di medio impasto, ricco di scheletro. |
Vinificazione | La produzione per ettaro è di 6.000 Kg per Ha. con una densità media dei ceppi di 4000 per ettaro. Circa 20 giorni in acciaio inox con lunga macerazione della buccia, previo salasso del 15%. |
Affinamento | Dopo circa 12 mesi, in barriques da 225 lt. in rovere di Nevers, Allier e Tronçais. Riposa in bottiglia minimo 6 mesi. |
Gradazione | 14,50 % |
Prezzo medio | 50€ |
Abbinamento | Formaggi stagionati, selvaggina, ragù di selvaggina. |