Tra donne sole – Vite Colte 2020
Le mie note:
Non prendiamoci in giro, ho bevuto questo vino non programmando un articolo per l’8 marzo, anzi sinceramente non ci stavo proprio pensando, era nei desiderata scrivere perché mi è piaciuto e non poco, ma non avevo collegato in alcun modo alla ricorrenza.
Poi sul web, quasi per magia, mi è comparsa come segno premonitore questa etichetta che mi ha convinto a ritagliare qualche minuto per poter, nel mio piccolo, fare il giusto tributo alla figura di massima rilevanza per l’intera società, chi ne garantisce continuità e stabilità e spesso ne decide le sorti con criterio e moderatezza, la donna.
Qualcuno più acculturato di me, io ho approfondito solo ultimamente, saprà che “Tra donne sole” è il nome di un romanzo di Pavese, chiusura del trittico denominato la “Bella Estate” (altro fantastico vino che ho avuto modo di degustare e di cui ho già buttato giù qualche riga qui), che racconta la storia di Clelia, una donna che riesce a ritagliare un ruolo di rilievo nella sognata borghesia altolocata, immaginata come mondo ideale e idilliaco, ma che in realtà si rileva vuoto e frivolo. Mi piace pensare che l’azienda Vite Colte, realtà fiorente delle langhe piemontesi, abbia scelto questo nome per esaltare il ruolo della donna in un mondo sempre più povero, dove solo sensibilità e concretezza possono creare le basi per una svolta ideologica e sostanziale.
Il “Tra donne sole” nasce dalle migliori selezioni di Sauvignon coltivate su terreni di diversa consistenza e microclima, con il fine di raffigurare nel calice sia il carattere più erbaceo e fresco della maturazione anticipata, che la componente più ricca e tropicale di una maturazione più ritardata.
Aldilà dell’ispirazione letteraria, questo vino è un vino affascinante, rapisce al primo impatto con le note erbacee tipiche del vitigno, bosso e fiori di sanbuco, per poi virare su note tropicali e agrumate. Il sorso crea una piacevole dipendenza, la persistenza è talmente lunga che sembra tendere direttamente la mano alle percezioni retro-olfattive erbacee e fruttate. La sapidità lo rende beverino, ma non nasconde un corpo di sicura rilevanza.
Berlo è come una chiacchierata con una donna fuori dagli schemi convenzionali, in cui è facile passare dalla risata alla seriosità, affrontare ogni tema con la certezza di affrontarlo con gli occhi della realtà e la lucidità necessaria a non trascurare ogni sfaccettatura. Degustarlo con passione invece è come vivere con la donna giusta e sapere di poter fare affidamento sul Female power, un sublime potere capace di affrontare le avversità della vita con la certezza che la soluzione sarà sempre a portata di mano, quasi come quando non trovo i calzini e mia moglie quasi per magia li tira fuori dal cilindro 🙂
Degustazione:
Alla vista è giallo paglierino, con timidi riflessi dorati. La luminosità è perfettamente cristallina e alla roteazione accarezza le pareti con vigore a delineare l’ottima consistenza.
L’olfatto è omnicomprensivo, totalizza tutte le aspettative che il vitigno porta con se e aggiunge percezioni date da una lavorazione che mira ad una complessità non banale. Parte erbaceo come ogni sauvignon che si rispetti, con cenni di foglia di pomodoro e peperone verde, per poi affiancarsi a sentori fruttati che partono agrumati ma raggiungono presto sentori di frutta tropicale, dall’ananas al frutto della passione. Sullo sfondo compare discreta la nota speziata che si spinge oltre, fino a note velatamente vanigliate.
Il sorso è fresco, avvolgente, di grande sapidità e discreto corpo. Complessità e finezza accompagnano una persistenza importante.
Nel complesso è un vino franco, beverino con una sua personalità ben delineata e di inconfondibile tempra.
Perfetto con un piatto di calamari in umido.
Denominazione | Piemonte DOC |
Cantina | Vite Colte |
Tipologia | Bianco Fermo |
Annata | 2020 |
Vitigno | 100% Sauvignon |
Zona di produzione | I vigneti si trovano a Monferrato, posizionati in due aree diverse che giungono a maturazione in tempi scalari. terreno piuttosto sabbioso con ottimo scheletro, base calcarea con strati profondi di ghiaie. |
Vinificazione | Dopo la fermentazione alcolica, il vino riposa e decanta a bassa temperatura per alcuni mesi sui lieviti. |
Affinamento | Alcuni mesi sui lieviti in acciaio e poi in bottiglia |
Gradazione | 14,00 % |
Prezzo medio | 10 € |
Abbinamento | Pesce in umido, formaggi freschi e semi stagionati, carni bianche, primi di mare di media complessità |