3 Dicembre 2024

Guido Marsella – Fiano di Avellino

Le mie note:

La Campania è casa mia, come la Puglia, magari giusto un attimino meno. La Campania è tanta, come la Puglia, anche se più piccola. E’ varia e tutta bella, è piena di colori, di luce, di tradizione, è piena di amore e accoglienza, così tanto che è capace di spazzare via cattive abitudini e brutte nomee, stranezze e assurdità che ahimè caratterizzano altresì il territorio.

Il fiano di Avellino soffre un po’ della patologia del luogo comune, bruttissima malattia fortemente contagiosa che porta la gente a etichettare qualcuno o qualcosa senza alcun senso logico e senza alcun concetto empirico, banalmente per un sentito dire o per finta consapevolezza di ciò di cui si sta parlando. Mi sarò trovato 1 milione di volte a cena in un ristorante mentre qualcuno urlava letteralmente “Un bel fiano di Avellino, grazie!”, come dire “portatemi un cestino di pane!” (eppure qui sarebbe da discutere), come se fosse uno standard di settore, piatto e afono, senza alcun tipo di personalità. E’ un po’ come Napoli, che mi ha dato ospitalità per diversi anni, che è sulla bocca di tutti per pizza, mandolino, camorra, viaggi in 200 sul motorino, mica per lo spettacolo che è capace di offrire ogni giorno e per cui non basterebbe una vita sola per vederla nella sua interezza.

Basta tergiversare, il fiano di Avellino di Guido Marsella è una cosa seria, è tutto ciò che non ci si aspetta al grido di “Un fiano di Avellino, grazie!”. Partiamo dal presupposto che tutte le bottiglie di questo pioniere vero e stoico sono prodotte unicamente dalle vigne di proprietà, curate e coccolate come se fossero figli di sangue, e già questo serve a capirne la personalità. Ci troviamo all’interno di un terroir prettamente roccioso e argilloso, quello dell’areale di Summonte, in Iripinia, in cui le piante, esposte verso sud-est, vengono coltivate con il sistema del guyot. Grazie anche ad un accurato affinamento sui lieviti all’interno dei vasi vinari, questo fiano nasce con il presupposto di garantire il risultato a lungo, con finezza, eleganza e prorompente personalità, lontano anni luce dalle solite fregnacce modaiole.

Con una luminosità straordinaria, al naso sembra giocare con i sentori, provando a raccontarne una quantità incredibile saltando di palo in frasca, passando dal vegetale di salvia e camomilla a un frutto a polpa bianca, all’agrume e al cedro, fino a tirar fuori nuances evolute di vaniglia e caramello mou. Non mancano cenni minerali e fumè e una chiusa quasi piccante che ricorda lo zenzero. In bocca esplode con freschezza e sapidità, pur rivelando grande struttura, palpabile morbidezza e una buona percezione pseudo calorica. Si capisce fin da subito che la storia è ancora tutta da scrivere.

Mettiamo in tavola un bel pescato del giorno alla griglia e smettiamola di chiedere “Un fiano di Avellino, grazie!”, proviamo a chiedere “Un fiano guido Marsella del 2020!”, sarà una bella soddisfazione, ve l’assicuro.

Degustazione:

Alla vista è giallo paglierino, con lievi sfumature dorate, cristallino e di ottima consistenza.

Il profilo olfattivo è ampio, intenso e fine. Il primo approccio è tutto concentrato sulle note vegetali di salvia e camomilla da un fragrante frutto a polpa bianca, che ricorda la pera. Non manca la freschezza e fragranza del cedro e del lime, accompagnato da cenni minerali e fumè. Evolve ben presto verso le note evolute vanigliate che alla lunga si addolciscono e irrobustiscono fino a raggiungere piacevoli picchi che ricordano il caramello.

Il sorso è secco, caldo e con buona morbidezza. La spiccata freschezza e la grande sapidità esaltano una bevibilità da record. Lunghissima persistenza, sembra voler rimanere in bocca per sempre, in perfetto equilibrio e grande armonia.

Stato evolutivo di impeccabile prontezza, promette grandi margini di longevità.


DenominazioneFiano di Avellino DOCG
CantinaGuido Marsella
TipologiaBianco
Annata2020
VitignoFiano di Avellino 100%
Zona di produzioneAreale di Summonte, in Iripinia
VinificazionePigiatura delle uve, conservazione in vasi vinari, imbottigliamento. L’unico elemento di contatto del vino in queste fasi di lavorazione è l’acciaio inox AISI 316.
Affinamento12 mesi sui lieviti in acciaio.
Tutti i vini dell’azienda Guido Marsella vengono commercializzati almeno dopo 18 mesi dalla vendemmia, in quanto il principio è di lasciare il mosto nei vasi vinari a maturare naturalmente in tutte le sue caratteristiche.
Tenore alcolico14,00 %
Prezzo medio20 €
AbbinamentoCucina marinara di medio alta complessità, formaggi mediamente stagionati, pesce alla griglia, carne bianca


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