Per sé Kaltersee – Elena Walch
Le mie note:
Per sé, pur essendo una locuzione elementare, può rappresentare nella sua semplicità l’essenza della crescita, il raggiungimento della maggiore età, intesa non come età anagrafica, ma come soglia labile ma fondamentale tra bambino e adulto, tra essere protetti e proteggere, tra spensieratezza e responsabilità. Il per sé è alla base del senso critico, dell’accezione kantiana dell’educazione, intesa come capacità non di imparare pensieri, acquisiti come dogmi e assunti, piuttosto come processo atto ad imparare a pensare, in autonomia, con personalità, senza pregiudizi e con una mano sempre tesa verso il confronto, anch’esso qualificato come arma per aumentare la capacità di produrre pensiero per sé. Ma è davvero possibile essere in grado di essere pensatori critici e autonomi?
Questo schiava, un kaltersee dalla forte connotazione territoriale, vuole rappresentare un vino che parla per sé, che ha una personalità capace di valorizzare in totale autonomia un autoctono già bandiera di una regione prolifica come l’Alto Adige. Elena Walch, figura che da sempre mi incute timore reverenziale e al contempo incredibile fascino per la capacità di produrre vini profondamente diversi ma assolutamente significativi, ha voluto raffigurare la passione per la propria terra in questo vino come un pittore riproduce i propri sentimenti scatenando il pennello sulla tela. Senza ridurre tutto ad ovvietà, quello che caratterizza questa bottiglia è proprio l’approccio utilizzato nella filosofia produttiva, la ferma volontà di rinvigorire il valore di un vitigno e legarlo a doppio filo ad un ecosistema pedoclimatico adeguatamente tarato in ogni singola peculiarità.
Rosso rubino, limpido e di trama trasparente, al naso è di assoluta eleganza, con cenni di piccoli frutti rossi e amarena, nuances floreali di viola e un ampio profilo speziato e balsamico. In bocca ogni componente gioca il suo ruolo in una sinfonia in cui l’equilibrio è il protagonista. I tannini danzano leggiadramente tra le percezioni calde e una sapidità prorompente. Di grande persistenza, chiudono evocative le note balsamiche.
Di assoluta eleganza, questa schiava stupisce altresì per versatilità, capace di accompagnare in maniera egregia sia i tipici taglieri altoatesini che i secondi locali di media struttura.
Degustazione:
Alla vista è rosso rubino con lievi riflessi purpurei, limpido e di intrigante trasparenza, buona la consistenza.
Il profilo olfattivo è ampio, intenso e di ottima finezza. Il fruttato donato da nuances di amarene e piccoli frutti rossi e arricchito da un delicato cenno floreale di violetta. Imponenti i sentori speziati, pepe bianco su tutti, e la percezione balsamica e mentolata. A chiudere sfumature eteree.
Il sorso è secco, caldo, di grande freschezza e sapidità, con un tannino levigato e ben integrato. Equilibrio e armonia su alti livelli e persistenza decisamente lunga. Stato evolutivo pronto.
Denominazione | Alto Adige DOC |
Cantina | Elena Walch |
Tipologia | Rosso Fermo |
Annata | 2021 |
Vitigno | Schiava |
Zona di produzione | Trentino Alto Adige, Lago di Caldaro |
Vinificazione | Vendemmia rigorosamente manuale. Vengono selezionate solo uve completamente mature. Fermentazione tradizionale del mosto per 7 giorni in vasche di acciaio inox ad una temperatura di 27°C. |
Affinamento | Maturazione in botti di rovere di Slavonia/Francia (80 hl) e in acciaio. |
Tenore alcolico | 13,00 % |
Prezzo medio | 15,50 € |
Abbinamento | Salumi, secondi mediamente strutturati, carni bianche, primi mediamente strutturati |