23 Novembre 2024

Monti della corte – Monzio compagnoni

Avevamo voglia di dedicare una degustazione a uno dei “giganti buoni” del panorama vitivinicolo italiano, un omone che ha dedicato la propria vita a questo mondo e che l’ha lasciato in punta di piedi, con la stessa umiltà e pacatezza che gli hanno permesso di diventare quello che è stato. Parliamo di Marcello Monzio Compagnoni, titolare dell’omonima azienda, prematuramente scomparso a 54 lo scorso 29 dicembre a causa di un malore improvviso. Non abbiamo avuto modo di conoscerlo di persona, ma gli siamo profondamente gradi per averci letteralmente introdotto al fantastico mondo del Franciacorta, con i prodotti nati dalla sua passione e dal suo estro che continua a rappresentare questa terra anche e soprattutto sul mercato internazionale.

Questa realtà nacque nel 1987, quando nella tenuta di famiglia in quel di Cenate Sotto, un poco più che ventenne Marcello Monzio Compagnoni, decise di progettare e costruire una cantina che ancora oggi rimane nella bergamasca uno dei migliori esempi di funzionalità sposata ad estetica ed impatto ambientale. Nel 1995, spinto dalla voglia di aprire un nuovo capitolo, stipula un contratto di affitto, ma questa volta passando al di là dell’Oglio, in terra di Franciacorta, per rilevare uno dei nomi storici della vitivinicoltura in Franciacorta, la Barone Monti della Corte in frazione Nigoline di Corte Franca. All’alba del terzo millennio, le scelte che hanno segnato la storia più recente dell’azienda: l’acquisizione della cascina Loneto ad Adro ed il successivo ampliamento per migliorare le condizioni di conservazione del Franciacorta e dei vini che, sulla base degli studi di architettura, Marcello Monzio Compagnoni ha trasformato in una cantina funzionale. Dai suoi vitigni l’azienda ricava uve Chardonnay, Pinot Bianco e Grigio, Merlot e Cabernet Sauvignon, Pinot Nero e Moscato di Scanzo, con le quali produce vini della Franciacorta e della Bergamasca.

Abbiamo voluto onorare la memoria di Marcello e, in generale, questa importante azienda con il loro Franciacorta di punta, il Monti della Corte Franciacorta DOCG riserva Brut Nature. Questo Franciacorta è un blanc de noir prodotto con uve 100% Pinot Nero, selezionate da un’unica vigna. Il 5% del vino prodotto effettua un passaggio in barrique e lo stoccaggio sui lieviti è di minimo 60 mesi. Il residuo zuccherino è molto basso, anche inferiore ai 3 grammi/litro, e dopo la sboccatura il vino viene tenuto in affinamento per altri sei mesi, prima di essere immesso sul mercato.

Già dall’aspetto trasmette importanza, con il suo colore dorato, di grande brillantezza e con un perlage fine, numeroso e persistente, quasi ipnotico.

All’olfatto conferma le aspettative, riportando alla memoria dapprima dei sentori erbacei, di fieno prevalentemente, e in seguito imponenti percezioni di lievito, piccola pasticceria, crema, e crosta di pane. Interessanti anche le sfumature fruttate, con agrumi e frutti a polpa bianca che giocano una partita alla pari. La chiusura è tutta dedicata a sentori di mandorla amara che ritroviamo anche nelle percezione retrogustativa.

Il profilo gustativo è sicuramente di impatto, con un sorso secco, caldo, ma soprattutto di grande morbidezza. La freschezza rende equilibrato il corpo importante di questo vino, donando, a braccetto con la sapidità, una grande bevibilità e versatilità al prodotto. Bella intensità e persistenza e stato evolutivo pronto, con sfumature che fanno presagire ottima longevità. L’armonia raggiunge buoni livelli.

Indubbiamente questo vino rappresenta a pieno lo stile della cantina e rende memoria egregiamente al suo patron, rappresentando alla perfezione quello che un buon Franciacorta deve trasmettere, finezza, bevibilità e grande personalità. Ci piace immaginarlo accostato a un risotto al gambero rosso, magari mantecato con un pò di questo nettare.

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