Costa Calda – Amarone della Valpolicella 1999
L’Amarone della Valpolicella l’ho sempre visto come un supereroe, uno di quei vini su cui puoi sempre contare, lui è sempre pronto a salvarti la vita, anche in situazioni che sembrano impossibili, indipendentemente da come l’hai conservato, quanti anni ha, se sei stato bravo o no.
Questa bottiglia praticamente non la conoscevo, ho avuto un’occasione e l’ho presa alla ceca, fidandomi più del disciplinare che dell’etichetta, riponendola nella mia bella cantinetta e sperando che anche stavolta i supereroi sarebbero venuti a salvarmi senza se e senza ma, ancora una volta evitando spiacevoli delusioni.
La cosa bella è che continuo a non sapere nulla di questo vino, non riesco a reperire informazioni sulla cantina, non so da dove venga questa etichetta, che lavorazione c’è dietro…nulla…sembra un mistero, un supereroe misterioso, una sorta di batman avvolto da un velo che stavolta è di un rosso splendido e impenetrabile.
Bè allora vista la mia incapacità di reperire informazioni utili a capire meglio da dove viene questo prodotto, provo ad affidarmi unicamente ai miei sensi e alle mie emozioni per provare a raccontare questa bella esperienza.
Non ha senso tentare confronti con nomi blasonati dell’universo Amarone, piuttosto quello che mi ha impressionato è l’integrità dell’anima di questo vino dopo 22 anni di onorata carriera, profilo gusto-olfattivo di grande impatto, elegante, equilibrato, espressivo già dalla prima boccata d’aria appena aperta la bottiglia. Ma non affrettiamoci, procediamo per gradi.
Alla vista è di un rosso rubino fittissimo, ammaliante, compatto con una ben delineata unghia granata e un aspetto che fin da subito trasmette incredibile potenza.
All’olfatto ci regala quanto ci aspettiamo, con un profilo intenso, ampio e di integerrima finezza. Il frutto è splendidamente didattico, un’amarena sotto spirito da acquolina in bocca, piccoli frutti rossi e lamponi.
La strada poi è tutta spianata verso il terziario, tostatura, cacao, tabacco, con sfumature eteree, goudron e humus. Chiude una delicatissima speziatura, con note di cannella.
Il sorso è perfettamente allineato, pieno, caldo e con una sorprendente freschezza. Il tannino va a braccetto con la sapidità, maturo ma non sovrastato dall’età. Struttura e persistenza da paura, con l’equilibrio e l’armonia che sembrano alzare l’asticella e votare a favore della scelta di aprirlo solo dopo tutti questi anni, aprendo una finestra sulla vera esistenza dei supereroi anche fuori dai fumetti chiusi nel cassetto da anni.
Con uno stufato di manzo questo amarone sembra ripercorrere le avventure di batman e catwoman nelle fredde e pericolose notti di Gotham City.