Bianco Faye – Pojer e Sandri
Le mie note:
Non è la prima volta che scrivo di un vino targato Pojer e Sandri, così come non è una novità l’imprinting stilistico della cantina e l’alchimia che caratterizza i loro vini, tant’è vero che il primo commento che ha generato il mio encefalo, tra l’altro trasmettendolo direttamente alla bocca che l’ha palesato con un tono abbastanza ridicolo ai commensali, è stato: “Ma sta coppia qui l’ha mai sbagliato un vino?“. La realtà è che questa è una considerazione abbastanza approssimativa e iper-impulsiva, tutta la produzione è improntata sulla qualità e sul rispetto del terroir, ma è palese che il processo ha un approccio fortemente evolutivo, nato da inevitabili errori e innumerevoli tentativi che portano poi a prodotti importanti, eleganti e più di ogni cosa equilibrati.
Il Faye bianco guida l’esercito eterogeneo dei bianchi di casa, prodotto da uve Chardonnay e una piccola percentuale di Pinot Bianco, posti a 300-700 metri di altitudine. Le vigne sono collocate a Cosleri a 300-400 m. s.l.m. con esposizione Sud-Ovest, in località Pianezzi a 500 m. s.l.m. con esposizione Sud-Ovest e a Palai a 700 m. s.l.m. esposizione Sud. Ogni anno la scelta delle partite da utilizzare varia in funzione dell’andamento climatico, prediligendo le vigne a minore altitudine nelle annate fredde e salendo progressivamente all’aumentare della temperatura.
Tutte le premesse si traducono in un avvenente bianco di montagna, dalla schiena dritta e la persistenza immemore. Il naso ha una vena fruttata, con nuances di pesca e mango, perfettamente calata in un ecosistema di terziari tipici da chardonnay, vaniglia e mandorla amara su tutti, e una delicata speziatura, regalo nobile del tocco fatato del pinot bianco.
Abbinato ad un pokè rivela una “strana coppia” per un matrimonio da emozioni assicurate.
Degustazione:
Alla vista è cristallino, giallo paierino dall’unghia velatamente verdognola e di buona consistenza.
Al naso è complesso, di estrema finezza e intensità. Si palesa subito fruttato, con cenni di pesca, mango e papaya. Man mano le nuances si fanno più terziarie, con sentori di vaniglia e cioccolato bianco, accompagnate da uno sfondo speziato e delicatamente erbaceo e una chiusa di pietra focaia.
Il sorso è secco e morbido, con una spiccata freschezza e una buona sapidità. Sugli scudi la persistenza, davvero lunga, e l’intensità. Nel complesso l’equilibrio si attesta su valori alti, in uno stato evolutivo di estrema prontezza.
Denominazione | IGT Vigneti delle Dolomiti |
Cantina | Pojer e Sandri |
Tipologia | Bianco |
Annata | 2017 |
Vitigno | Chardonnay e Pinot Bianco |
Zona di produzione | Faedo in località Cosleri a 300-400 m. s.l.m. con esposizione Sud-Ovest, in località Pianezzi a 500 m. s.l.m. con esposizione Sud-Ovest e in località Palai a 700 m. s.l.m. esposizione Sud |
Vinificazione | A seconda dell’annata vengono selezionate le uve migliori dal vigneto posto all’altitudine ideale (annata fredda 300 m. – annata calda 700 m.). Il Sistema d’allevamento è la “pergoletta trentina aperta” con 6500 viti per ettaro. |
Affinamento | Fermentazione e invecchiamento in piccoli fusti di rovere per circa 6 mesi a contatto del proprio lievito, con l’effetto della “clessidra”. Affinamento in inox e bottiglia per un paio d’anni prima della messa in commercio. |
Tenore alcolico | 12,50 % |
Prezzo medio | 25 € |
Abbinamento | Piatti saporiti a base di pesce o di carni bianche |