Ferrandes – Decennale 2009
Le mie note:
Partiamo dal presupposto che opinioni su questo vino ne sono ammesse poche, non per abuso di potere o presunzione di conoscenza assoluta, ma quando è la storia che parla bisogna solo inchinarsi all’ovvio e ammettere, senza timore di smentita, che si sta bevendo davvero un grande, grandissimo vino!
Il decennale di Ferrandes è un’icona del mondo dei passiti, racchiude la storia centenaria di una famiglia di origine spagnola perfettamente radicata nel territorio di Pantelleria, che anzi ha fatto di questa terra fertile dalle perfette condizioni pedoclimatiche il fulcro vitale di un’intera azienda. Questo vino nasce da vecchie viti ad alberello della frazione di Mueggen risalenti al 1965, riparate da conche anti-vento scavate in un terreno vulcanico ricco di minerali ad un’altitudine di circa 350 metri. La qualità è esaltata da una coltivazione di nicchia, concentrata su soli 2 ettari di terreno. La produzione è decisamente limitata e riservate alle annate eccezionali, capaci di rendere la bottiglia longeva all’inverosimile e incredibilmente ricca.
Il calice è dorato, accarezza il vetro e lo segna con delicatezza ma ferma decisione. All’olfatto è stupefacente, si insinua nei meandri della memoria e sposta la mente su pensieri strani, complessi, probabilmente troppo difficili da giustificare se si pensa al vino solo come bevanda da sbornia e baldoria. Il sorso maturo, ma intonso e per nulla stanco, mi induce a chiedermi quale sia l’esatto momento in cui siamo passati da essere ragazzini che corrono sudati dietro ad un pallone sull’asfalto rovente a uomini che si dividono tra gioie familiari e impegni lavorativi, tra traguardi gloriosi e botte da orbi di una vita che sembra ricordarci ogni giorno che la certezza che tutto fili liscio è solo un’illusione di quei momenti in cui ci fermiamo a guardare solo la punta del nostro naso.
Vorrei saper accarezzare la vita e sfruttarla con la stessa eleganza con cui un Ferrandes decennale del 2009 s’abbraccia al calice e si incastra nella mente, soave, dolce, delicato, persistente, elegante e potente, nonostante i bimbi andati e le persone partite troppo presto, le delusioni quotidiane e le guerre, soprattutto grazie a tutto il bello che invece esalta la vita di tutti i giorni.
Degustazione:
Alla vista è giallo ambra di grande brillantezza. Alla roteazione accarezza le pareti con vigore e grande consistenza.
All’olfatto è di grande ampiezza e assoluta finezza e intensità. La tostatura attacca secca senza indugio, con note di caffè, tabacco e caramello, per poi spostare i sentori su note fruttate surmature, esiccate e in confettura, pera e albicocca su tutte.
Alla lunga si palesano sfumature salmastre, marine che completano il bouquet e lo rendono irresistibile.
Il sorso è potente, morbido, strutturato, seppur con una freschezza ancora graffiante. La persistenza eterna e la grande intensità, nella perfetta maturità totale, esaltano un grande equilibrio in una beva del tutto armonica.
Il paradiso dei sensi rimane di diritto relegato all’abbinamento con gli erborinati, ma riesce a tenere discreta botta con un cioccolato fondente con media percentuale di cacao. Fa egregiamente il suo dovere anche con pasticceria secca e dolci al cucchiaio.
Denominazione | Pantelleria DOC |
Cantina | Ferrandes |
Tipologia | Passito |
Annata | 2009 |
Vitigno | 100% Zibibbo |
Zona di produzione | Viti che hanno superato i 40 anni di età allevate ad alberello molto basso, riparate da conche scavate nel terreno vulcanico, ricco di minerali e silicati, a 350 metri di altitudine. A coltivazione biologica- |
Vinificazione | Appassimento delle uve al sole per 8-15 giorni su graticci appoggiati sui muri di pietra lavica, pigiatura e fermentazione con lieviti indigeni in piccole vasche d’acciaio. |
Affinamento | 6 mesi in vasche di acciaio. |
Gradazione | 14,50 % |
Prezzo medio | 35 € |
Abbinamento | Formaggi erborinati, cioccolato con media percentuale di cacao, pasticceria secca, dolci al cucchiaio |