22 Novembre 2024

Degustazione:

Giallo paglierino con riflessi dorati, di vivace brillantezza e ottima consistenza.

Impronta olfattiva di grande intensità, con un accenno delicatamente erbaceo che lascia presto spazio alla componente agrumata, caratterizzata da note di pompelmo e lime, e nuances di frutta esotica. Gradualmente i sentori fruttati assumono note via via più mature, aprendo le porte tra l’altro ad una dolce speziatura, con cenni vanigliati, e ad un’interessante e fresca mineralità. La chiusura è concentrata su sentori fumé che incrementano vertiginosamente i livelli di complessità e finezza

Il sorso è caldo, morbido, di ottima freschezza e sapidità. Persistenza e intensità viaggiano su valori elevati, in un sorso che si rivela equilibrato e abbastanza armonico, con un gran bel corpo e di estrema finezza. Pronto come stato evolutivo, promette ottima longevità e gradevoli sorprese con le giuste attenzioni in fase di conservazione.

Tenterei un assaggio con qualche grado in più per esaltare le componenti morbide e i sentori fumé, già di per se di singolare piacevolezza.


ProduttoreConti Zecca
DenominazioneSalento IGT
TipologiaBianco
Annata2020
VitignoChardonnay e Malvasia
Zona di produzioneLeverano (LE), Salice Salentino (LE)
Ambiente PedoclimaticoTerreni di origine alluvionale,
medio impasto con zone tendenti al calcareo.
VinificazioneL’uva, raccolta in cassette, viene
diraspata e pigiata in modo soffice.
Fermentazione, evoluzione e batonnage in
barriques e successivo affinamento in
bottiglia.
Affinamento6 mesi di barriques e 3 mesi di bottiglia
Gradazione13%
Prezzo medio13 €
AbbinamentoPrimi di terra e secondi di mare, carni bianche, formaggi a pasta molle.


Note:

Conti Zecca non la scopro certo io, rappresenta già da tempo la viticoltura pugliese sul palcoscenico nazionale, ponendo spesso le fondamenta per la crescita del movimento ad ogni livello.

Alla base di ogni prodotto c’è una lavorazione fortemente etica, improntata sul rispetto della vigna, dei territorio e su un perfetto connubio tra innovazione e tradizione, con una forte storia familiare alle spalle.

Non siamo difronte al solito chardonnay legnoso e un po’ “agè”, piuttosto il vino si presenta con una grande e ferma personalità, volta ad esaltare una terra fertile ma spesso bistrattata e standardizzata oltre misura.

Interessante il blend, accuratamente studiato dagli enologici, che vede le due varietà sottoposte singolarmente a vinificazione per poi evolvere insieme in un unione che darà vita a un equilibrio davvero degno di nota.

Se chiudo gli occhi riesco a sentire il calore del Salento, il fruscio incessante di un vento carezzevole e prezioso, la sapidità di un mare che impreziosisce il sorso e la fertilità di una terra carica di sorprese. Mi sembra di far parte della festa di fine vendemmia di una famiglia unita intorno al tavolo, a propiziare i frutti di un’annata di lavoro, di guardare i bimbi correre tra le terre sudate e ridere, certi che la loro vita infondo regali già gliene ha fatti tanti, di scrutare negli occhi dei nonni un amore che unisce le generazioni con un filo finissimo ma indistruttibile.

Quanto è bella la mia puglia, ogni sorso è una viaggio che non voglio mai smettere di vivere.

Ad majora, semper!

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